Odisseo Comunità Educante

Un laboratorio di lettura con persone in misure alternative e detenute
Nel contesto delle misure alternative alla pena e dell’esperienza carceraria, un’iniziativa innovativa ha preso forma: il laboratorio di lettura, realizzato dall’associazione Un Nuovo Giorno, nostro partner, avvenuto nell’ambito di Illustramente – Festival dell’illustrazione e della lettura per l’infanzia, altro nostro partner, che si inserisce all’interno delle attività di Progetto Odisseo Comunità Educante di cui se ne parla ampiamente in un articolo uscito sulla testata giornalistica Mediterraneo24. Il progetto nasce con l’obiettivo di favorire la riflessione sui temi sociali e di esplorare le potenzialità creative dei giovani adulti coinvolti, sia quelli in misure alternative che i detenuti accolti nel Co-Housing. La lettura diventa così uno strumento non solo di svago, ma anche di crescita personale e sociale.
A voi il link all’articolo: Un laboratorio di lettura con persone in misure alternative e detenute – Il Mediterraneo 24
L’Incontro con Giankarim De Caro
Un momento significativo di questo laboratorio si è avuto con la presenza dell’autore Giankarim De Caro, originario del quartiere Borgo Vecchio di Palermo. De Caro, con il suo romanzo *Fiori mai nati*, ha offerto ai partecipanti uno sguardo profondo sulla vita di una famiglia segnata dalla miseria e dalla decadenza, spingendo a una riflessione sulle possibilità di cambiamento e riscatto individuale. Attraverso la storia di Piero Calamone e il contesto di una Palermo degli anni ’70, devastata da eventi storici e dall’abusivismo, De Caro ha provocato un dibattito intenso: “È possibile scegliere di cambiare il proprio destino?”.
Il Laboratorio di lettura e il Confronto costruttivo
Dopo la lettura di alcuni estratti del romanzo, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con De Caro e tra di loro, esprimendo le proprie esperienze e riflessioni. Le testimonianze raccolte sono state illuminanti. Antonino, attualmente in misura alternativa, ha sottolineato i progressi avvenuti nel sistema carcerario: “Oggi rispetto agli anni ’70 il carcere è molto diverso. Sono stati fatti tanti passi avanti, ma ancora se ne devono fare tanti altri”. La visione di Angelo, anch’egli in misura alternativa, ha evidenziato un aspetto cruciale: “Il problema maggiore è la mancanza del reinserimento lavorativo. Una volta usciti dal carcere, rischiamo di rimanere soli e senza un lavoro. Lo Stato deve impegnarsi a garantire una seconda possibilità di vita”.
Nicola, che vive nel Co-Housing e contribuisce all’orto sociale, ha descritto la difficoltà di vivere la quotidianità in carcere: “Per qualsiasi bisogno devi aspettare, i tempi sono sempre molto lunghi. Il vero cambiamento deve arrivare dallo Stato”. Tuttavia, ha condiviso con entusiasmo come il Co-Housing abbia trasformato la sua vita: “Da quando vivo qui, la mia vita è completamente cambiata in meglio. C’è chi crede in me e cerco di darmi molto da fare”.
La voce dello scrittore
Giankarim De Caro ha portato il suo bagaglio di esperienze e sfide, raccontando come la sua origine popolare lo abbia guidato verso la scrittura. “Provengo da un quartiere popolare e sono diventato scrittore per caso. Ho vissuto e toccato con mano i problemi del Borgo Vecchio. Oggi è stata una bella giornata perché ho incontrato persone che stanno intraprendendo un percorso di vita diverso. Da loro ho imparato tantissimo”, ha dichiarato. La sua testimonianza ha messo in luce il desiderio comune di reinserirsi nella società: “Il forte desiderio di trovare un lavoro che garantisca una vita dignitosa è un bisogno condiviso. Lo Stato deve riconoscere alle persone detenute una seconda possibilità di vita”.
L’importanza della lettura nella crescita personale
Antonella Macaluso, presidente di Un Nuovo Giorno, ha evidenziato il ruolo fondamentale della promozione della lettura nel processo di crescita e autonomia dei partecipanti: “Crediamo che la lettura possa contribuire in modo significativo al percorso di reinserimento sociale e lavorativo”. Questa iniziativa offre supporto a coloro che non hanno avuto opportunità educative, permettendo loro di iniziare un percorso di apprendimento di base.
“C’è anche chi, non avendo avuto la possibilità di studiare, viene aiutato a cominciare un percorso di apprendimento”, ha aggiunto Macaluso. La lettura, quindi, diventa un mezzo prezioso per arricchire l’offerta formativa e culturale nel Co-Housing, contribuendo all’inclusione sociale delle persone detenute. A volte, i partecipanti leggono insieme anche i giornali, stimolando una riflessione più ampia e una maggiore apertura mentale.
Il laboratorio di lettura all’interno delle attività dei vari partners Progetto Odisseo Comunità Educante rappresenta un passo importante verso un cambiamento culturale e sociale. Attraverso la letteratura, le storie di vita e il confronto diretto, si crea un ambiente in cui i sogni di reinserimento e cambiamento si intrecciano con la realtà dell’esperienza carceraria. Le parole di Giankarim De Caro e le testimonianze dei partecipanti non solo animano il dibattito su temi di grande rilevanza sociale, ma incoraggiano anche una prospettiva di speranza e possibilità.
Iniziative come questa offrono una luce nuova sull’importanza della comunità, della cultura e del reinserimento, facendo del Progetto Odisseo Comunità Educante una vera e propria comunità educante. In un mondo dove spesso ci si concentra solo sugli errori del passato, è fondamentale investire nella capacità di trasformazione dei singoli, affinché possano costruire un futuro migliore per sé stessi e per la società intera.